L’innovazione tecnologica e la destrutturazione musicale del progetto “Destructured Bach” raccontano lo sviluppo di intelligenze artificiali che godono della libertà di fare musica, celando un intento filosofico di abbandono delle regole tramandate dall’epoca barocca fino alla moderna avanguardia.
Destrutturazione musicale e decostruzione musicale sono due fenomeni differenti. Da un lato, la decostruzione musicale alla Jaques Deridda è una intenzione filosofica attua ad analizzare e creare musica secondo una contro-logica diversa dalla logica musicale inizialmente percepita e/o studiata; ne troviamo un esempio nell’opera “Bach Deconstructed” di Hakan A. Toker. Dall’altro lato, destrutturare significa agire in modo procedurale ed in profondità, distillando le strutture armoniche e melodiche lungo l’asse del tempo. Ovvero, separare le parti essenziali dal nucleo logico musicale che le teneva originariamente in relazione.
Destrutturando, l’Intelligenza Artificiale (IA) di Oberlunar mette in discussione le regole musicali precedenti …
3 Responses
Prima domanda: La destrutturazione musicale porta alla creazione di nuovi sistemi armonici o semplicemente rivede in modo diverso quelli già esistenti? Seconda domanda: il fatto che il nostro orecchio può percepire all’interno di intervalli sonori (quella gamma di hertz che riusciamo a percepire) più note di quelle dei toni e semitoni…ovvero ulteriori intervalli…con la destrutturazione si creano anche gamme d’onore che il nostro orecchio non percepisce?
Ciao Anita, la destrutturazione ha insita una ricostruzione. La ricreazione di nuovi schemi armonici in Destructured Bach è evidente, l’intelligenza artificiale che ho sviluppato ricade in quei sistemi di auto-encoders che non sono supervisionati. Ovvero, non ci sono schemi armonico/melodici prestabiliti ai quali il sistema deve per forza puntare.
In questa intervista che mi hanno fatto
penso che troverai tutte le risposte:
https://www.filodiritto.com/se-lintelligenza-e-artificiale-la-musica-e-vera
Good to know!