Intervista a Oberlunar, il compositore che ha destrutturato Bach attraverso una IA – NEROSPINTO.it

Press Release
Oberlunar in his laboratory
Oberlunar at the NeuroneLab – Università degli Studi di Salerno

l mio intento musicologico, artistico, filosofico deriva da una conseguenza musicale storica e scientifica e ne trova anche alcune criticità molto moderne. Se dovessi fissare un punto di inizio penserei al maestro Igor Stravinskji e, successivamente, al serialismo musicale. Stravinskji negli anni ’40 affermò in alcune conferenze su suolo Americano che con le sue opere non voleva esprimere nulla; lasciando intendere che eravamo noi con i nostri bias cognitivi ad attribuire dei significati a certe sequenze musicali rispetto che ad altre. Tempo dopo Pierre Boulez raccontò che nella sua opera Structures la strategia compositiva adottata era la non scelta. Seppur avesse certe brillanti non scelte il suo principale dilemma era quello di capire come un essere umano potesse avere una reale e distaccata non scelta. Ipotizzò pertanto l’utilizzo di un calcolatore con dei processi generativi musicali casuali. Pensai che nella casualità non sussiste esattamente una certa razionalità della ‘non scelta’ e nel contempo incominciai a maturare l‘idea che questa ‘non scelta razionale’ si potesse ottenere con delle reti neurali artificiali non supervisionate (voi le conoscete come un certo tipo di intelligenze artificiali)

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